Per mia natura preferisco essere un "trait-d'union" piuttosto che un superspecialista; in questo senso mi è rimasta un pò la mentalità del geometra; del resto circola una battuta che dice:
Un ingegnere è uno specialista che sa tutto di niente, un architetto è un artista che non sa nulla di quasi tutto: per fortuna ci sono i geometri che sanno un pò di parecchie cose, e mandano avanti il tutto.
Amo definirmi "un informatico con formazione umanistica" e i miei interessi, in ambito aziendale, spaziano dal settore ICT al settore HR, con incursioni approfondite nell' ambito della comunicazione interna e della gestione delle relazioni aziendali.
La mia preferenza è per lo stare in aula (probabilmente sono anche un pò narcisista, ma effettivamente insegnare mi piace molto) e, secondo quello che dicono i feedback dei miei allievi, sono anche in grado di interessare alle materie che insegno e a "smuovere" gli allievi, motivandoli in modo esauriente.
Come consulente seguo un approccio in due step:
- Una prima fase finalizzzata a studiare la problematica, fornire un parere, analisi, studio, valutazione con dei costi definiti e dei tempi certi: una pura attività di consulenza che lascia al cliente la libertà di decidere se e come implementare quanto consigliato.
- Una seconda fase nella quale posso assumere un incarico operativo, con obiettivi e tempi concordati, e con costo commisurato ai risultati raggiunti; in questa seconda fase il cliente deve però concordare una delega operativa piena, tale da permettere il raggiungimento degli obiettivi stessi.